Tra digitalizzazione e iperdecorativismo, a Bologna sbarcano le nuove tendenze - Pambianco Design

2022-10-14 21:44:43 By : Ms. River Lee

L’interno della fiera a Bologna dedicata al settore della ceramica Cersaie

Non chiamatele più solo piastrelle, perché oggi la ceramica è diventata, per materia ed estetica, uno strumento di sperimentazione capace di ridefinire i perimetri degli spazi e anche il loro utilizzo.

La ceramica non contiene plastica, resiste al fuoco, non emette fumi tossici, non si modifica, non favorisce la crescita di batteri ed è riciclabile. In più, le novità in termini di materia, colore e tecnologia 4.0 si vedranno tutte al Cersaie, che promette fitti aggiornamenti post-Covid frutto anche delle riflessioni che le aziende hanno condotto sulle produzioni e sulle mutate esigenze delle famiglie nel periodo della pandemia. A partire da una nuova funzione e dimensione degli spazi casalinghi, ecco quindi la maxi lastra che diventa piano cottura in una cucina minima, l’induzione che c’è ma non si vede e, quando si spegne il calore, è solo un piano di lavoro. E poi i materiali, che diventano talmente sottili e leggeri da sostituire a pieno titolo la tanto di moda ‘carta da parati’. E il verde o l’ocra che non sono più solo colori, ma diventano il filo conduttore – come vuole la Laminam di Fiorano Modenese – di un nuovo progetto manifatturiero ispirato alla materia delle ‘Terre’: di Matera, di Pompei e di Saturnia, di cui vengono riprese le tinte e la consistenza. L’azienda Laminam si presenta al Cersaie con una riflessione sui punti chiave di declinazione del futuro, che vanno oltre l’estetica e le nuove tendenze: fra tutti c’è la ricerca di una sostenibilità economica, ma anche sociale e ambientale, a partire dal prodotto, per arrivare ai processi, all’artigianalità 4.0, alle persone e alla supply chain. Nel 2021 l’azienda ha investito 50 milioni di euro nel programma di ampliamento e di rinnovamento degli stabilimenti del gruppo, investimento che permetterà di migliorare l’efficienza dei processi di produzione e, quindi, come punto di caduta finale, la qualità dei prodotti.

TRA MULINI, ATOMIZZATORI E FORNI AD ALTA EFFICIENZA “Fra le tecnologie di ultima generazione del nuovo impianto di Borgotaro (Parma) – dice Alberto Selmi, CEO e presidente di Laminam – c’è la massimizzazione dell’efficienza energetica grazie all’utilizzo di mulini, atomizzatore e forno ad altissime prestazioni. In questo modo, siamo in grado di produrre una decorazione digitale che riduce al massimo i consumi di acqua e materiali. E per restare in tema di tecnologia – prosegue – la captazione dei fumi con depurazione avviene sia attraverso filtri a maniche, sia attraverso l’uso di sistemi di abbattimento delle emissioni dell’aria a carboni attivi”. A maggio Laminam ed Enel hanno siglato un protocollo d’intesa per realizzare iniziative comuni, fra tutte un progetto pilota di elettrificazione integrale. “La partnership con Enel – annuncia Selmi – ci permetterà anche di incrementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Un edificio può determinare non solo un impatto zero sull’ambiente circostante, ma addirittura può dare un contributo positivo: è la logica che ha guidato la messa a punto dell’innovazione ‘Ambience’ – spiega – il trattamento ‘bio-attivo’ lanciato nel 2021”. In pratica, grazie a una combinazione di biossido di titanio e particelle collaterali, le lastre trattate con ‘Ambience’ attivano, a contatto con la luce solare e anche artificiale, un processo naturale che assorbe le sostanze inquinanti presenti in aria e acqua, trasformandole in sostanze innocue per la salute. Effetto ‘collaterale’ positivo è la purificazione da batteri, funghi e muffe, garantendo superfici più sane e, dunque, più pulite e più green. La partnership con Enel prevede anche una serie di altre iniziative e progetti congiunti: oltre al caso pilota di elettrificazione integrale del processo produttivo, l’accordo comprende iniziative in ambito di generazione distribuita rinnovabile (con riferimento alla possibile creazione di comunità energetiche), e soluzioni per ottimizzare i costi energetici, a partire dalla riduzione dei picchi di potenza e degli oneri attraverso variazione dei carichi. L’innovazione sostenibile di Laminam è anche concentrata sulla progettazione di nuovi sistemi di imballo delle lastre, in modo tale da ridurre le quantità di materiale utilizzato, lo spazio di stoccaggio e l’impatto ambientale legato ai trasporti. Per esempio, per i trasporti oltreoceano è stato introdotto un nuovo sistema di carico per le lastre di formato 1620 x 3240 millimetri e, attraverso questo nuovo supporto, è possibile inserire nei container un numero molto maggiore di lastre: il cosiddetto «Big Frame», infatti, permette di raddoppiare la capacità di carico per unità di trasporto, riducendo i materiali utilizzati per l’imballaggio.

NUOVI SPESSORI PER RIVOLUZIONARE LE CUCINE Mentre Laminam mette in campo il progetto pilota di elettrificazione tra le aziende che al Cersaie coniugano al massimo la tecnologia 4.0 con il design, Abk s’impegna a elevare sempre di più le performance tecniche del grès porcellanato e della ceramica. La tecnologia di Abk punta soprattutto a facilitare l’applicazione delle lastre attraverso il sistema che agevola la posa dei listoni grazie a impasti molto modellabili: così facendo, la ceramica di grande formato diventa più flessibile e, quindi, più aderente al massetto e più facile da installare, anche a schema libero. “A partire dal 2019 – spiega Cristian Nizzoli, direttore marketing di Abk – abbiamo realizzato lastre a spessore maggiorato di 12 o 20 millimetri, da proporre come superficie d’arredo, in particolare nelle cucine”. Il progetto, che sarà esposto a Cersaie, si chiama ‘Cooking surface Prime’, ed è un’idea rivoluzionaria che modificherà l’estetica delle cucine. Si tratta di “una sintesi perfetta tra design e ricerca, che unisce l’estetica delle grandi lastre Abkstone a una tecnologia nuova e brevettata che rende obsoleto il metodo di cottura tradizionale. Nelle cucine pensate con le lastre Abk, in effetti, il piano cottura c’è, ma non si vede. Sembra un semplice piano di lavoro, invece nasconde un sistema di cottura a induzione integrato”. Tecnicamente, l’induzione integrata al materiale ceramico si attiva solo quando il campo magnetico entra in contatto con un recipiente metallico e cuoce impiegando meno tempo rispetto alla cucina a gas. La superficie delle lastre sinterizzate Abkstone non brucia e il calore viene trasferito direttamente ai recipienti. In questo modo, si risparmia energia e, quando non si cucina, il top può essere usato per altre attività.

DALLA RICERCA TECNOLOGICA ALLE COLLABORAZIONI CON LA MODA “Nel 2020 abbiamo acquistato Gardenia Orchidea – continua Nizzoli – azienda storica che con i marchi Gardenia Orchidea e Versace Ceramics ha sviluppato, nel 2019, un fatturato di oltre 38 milioni. Grazie a questa operazione, che coniuga design e luxury style, porteremo in fiera a Bologna anche il mondo della decorazione Versace su grandi lastre destinate alla platea dei consumatori più esigenti. È un’esplosione di decori e il miglior modo per mescolare il mondo della moda a quello della ceramica. Per molto tempo – sottolinea Nizzoli – la linea Versace Ceramics era prodotta solo in piastrelle di piccole dimensioni, mentre con le nostre tecnologie riproduciamo lo stile Versace su grandi lastre decorative. A questo si aggiunge una lavorazione raffinata che consente di rendere le grandi lastre molto simili alla ‘carta da parati. Inoltre il nostro catalogo ogni stagione viene arricchito con capsule collection di giovani designer: un’interessante opportunità per loro e, per noi, un’occasione per portare in azienda nuove idee e un contributo di creatività”.

UN DIALOGO TRA SUPERFICI E COLORI Poetry Decor è, invece, il progetto ceramico firmato da Studio Otto-Paola Navone, dedicato al mondo della decorazione. La designer milanese ha voluto scommettere su un effetto ‘intonaco consumato’, su una superficie che ricorda la lamiera ossidata color verderame e la grafica di un legno: questi elementi decorativi sono concepiti per definire un nuovo dialogo tra superfici e colori, in grado di attribuire un’identità unica a ogni ambiente. Tra gli espositori di Cersaie, c’è anche Panaria, che presenterà una collezione diversa per ciascuno dei brand. Lea Ceramiche espone ‘Pigmenti’, firmata dall’architetto Ferruccio Laviani con l’intento di recuperare l’identità più pura della ceramica. “La collezione Pigmenti – racconta Laviani – è nata dalla volontà di esprimermi con il colore e, soprattutto, dalla voglia di valorizzare la ceramica in quanto tale, superando quel suo lato camaleontico, che molto spesso la vede replica di altri materiali. La ceramica è frutto di manualità, espressione di un’idea attraverso mani che modellando la materia. Questo è ciò che mi sono posto come obiettivo per ‘Pigmenti’: trasporre quel senso di artigianalità e tattilità su un materiale prettamente industriale”. Oltre che sul colore, Laviani ha lavorato “per rendere il più possibile naturale l’aspetto della ceramica non solo nei toni ma anche nel touch. ‘Pigmenti’ non è quindi solo una tinta o un attributo ‘superficiale’ dato alla materia. È colore esso stesso, un pigmento, appunto, che penetra la lastra per divenirne parte integrante”.

MAGAZZINI TOTALMENTE INFORMATIZZATI E SUPERFICI A EFFETTO 3D Il Gruppo Fincibec al Cersaie si presenterà con due stand da 800 metri quadrati complessivi che puntano su uno stile iperdecorativo. “Gli stand – dice Vittorio Borelli, CEO di Fincibec – richiamano i nostri colori aziendali grigio e rosso e, all’interno, ci saranno i nostri prodotti con effetti estetici nuovi, decori geometrici e floreali e, in aggiunta, tanto colore. La nostra nuova tecnologia da applicare sul pavimento – spiega ancora – si chiama ‘Real Effect’, una tecnica innovativa che permette di dare un effetto 3D al prodotto per renderlo più materico”. Novità anche sul piano dello sviluppo 4.0. “Nel periodo del lockodown – ricorda Borelli – abbiamo messo a punto alcuni interventi che hanno migliorato la tecnologia. Il nostro fiore all’occhiello è l’informatizzazione completa dei magazzini attraverso una piattaforma gestita in maniera centralizzata. Inoltre, abbiamo ingrandito la nostra sala mostre allargandola a 2500 metri quadrati, con spazi in cui ci è possibile anche organizzare dimostrazioni pratiche sulla posa dei materiali”.

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